About

Questo blog e’ dedicato allo studio del pensiero filosofico e teologico del Servo di Dio Padre Tomas Maria Tyn, OP (1950-1990), di nazionalità ceca.

Il Padre Tyn insegnò dal 1978 fino alla morte presso lo Studio Teologico Accademico Bolognese (STAB), dopo essersi addottorato presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino di Roma (Angelicum).

Il Padre Tyn è uno dei più grandi discepoli di San Tommaso d’Aquino del secolo scorso, soprattutto nel campo della metafisica, della teologia naturale, della psicologia, della morale e della teologia dogmatica, con particolare riferimento al rapporto tra la grazia ed il libero arbitrio. Inoltre è un profondo ed acuto conoscitore della storia della filosofia e della teologia.

Compito speciale che il Servo di Dio si assunse fu quello di ricordare i grandi valori della Tradizione Cattolica, che rischiavano di essere dimenticati nell’agitato periodo del postconcilio. Nel contempo Padre Tyn fu un leale seguace ed ammiratore delle dottrine del Concilio Vaticano II, nel quale trovava una piena continuità con il Magistero precedente della Chiesa.

Questo blog, in corrispondenza con il sito http://www.arpato.org sito si propone, oltre che ad avviare un approfondimento del pensiero di P.Tyn, di stimolare un dibattito fecondo attorno ai temi da esso suscitato, auspicando un contributo anche critico di studiosi comunque intenzionati a promuovere il progresso della filosofia e della teologia per il bene dell’uomo, della società e della Chiesa.

Esiste già un sito dedicato a Padre Tyn, quello della postulazione: www.studiodomenicano.com; è il medesimo sito dove puoi informarti anche circa le attività dello Studio Domenicano.

Una Risposta to “About”

  1. Matilde Says:

    Dopo la pubblicazione del libro di Padre Giovanni Cavalcoli, OP, “Karl Rahner. Il Concilio tradito” edito da Fede&Cultura di Verona, desidero proporre alla discussione un breve passo del Servo di Dio Padre Tomas Tyn, Op, tratto dal Corso sulla Grazia (vedi Rubrica Lezioni del sito http://www.arpato.org).

    Da Lezione n. 2 sulla Grazia di P. Tomas Tyn (Pagina 8).

    “Studi più recenti: c’è la dottrina di K.Rahner che dice che la grazia è un’autocomunicazione di Dio. Questo si può intendere molto ortodossamente, nel senso che Iddio con la grazia comunica una participatio divinae naturae. Senonchè, Rahner insiste nel dire che la grazia non è un qualche cosa creato nell’anima, cioè impugna questa dottrina classica della Chiesa della grazia creata; ma dice che la grazia è sempre lo stesso Dio, presente nell’anima.
    In questo modo non ci sarebbe da distinguere Dio per essenza e Dio per partecipazione, la grazia è Dio tutto. Non vedo poi come si possa evitare in qualche modo il panteismo. Perchè Iddio è tutto in tutti, non in senso ortodosso, cioè diventa presente nell’uomo secondo la sua essenza .
    Rahner sostiene la tesi della grazia increata: tema ben noto anche nella Scolastica, solo che San Tommaso dirà che la grazia increata è l’atto con cui Dio conferisce la grazia, e questo è ovvio; in tal senso la grazia conferita è ovviamente increata. Il grande mistero è: come in un’essenza creata viene espressa la partecipazione di un che di increato .
    San Tommaso dice che è un accidens, sì, ma non è tutto creato; è creato come un accidens in anima, però è un accidente che deriva, non dalla sostanza , ma bensì dall’alto, dalla presenza di una natura superiore. Però, tale natura, che è Dio, non è immediatamente presente al soggetto: ciò non sarebbe possibile, perchè Dio non può essere la forma di nessuna creatura; Dio si rende presente tramite una forma creata intermedia . Che Rahner non ammette, a causa del suo fondamentale esistenzialismo, e siamo ancora nella distruzione sistematica dell’essenze , ormai di nominalistica memoria.
    Rahner parla di un esistenziale soprannaturale, che è proprio dell’uomo in modo immeritato. Vedo una contraddizione: non vedo come possa essere immeritato ciò che è proprio dell’uomo e le proprietà dell’uomo. La difficoltà sta ancora nel non vedere più le essenzialità dell’uomo .
    Rahner è stato un fedele discepolo di Heidegger. Secondo Rahner, ogni uomo è in qualche modo avvolto nella grazia di Dio, anche i peccatori, in modo negativo però, esigenziale. Dio avvolge ogni uomo, perchè ogni uomo ha come proprietà la presenza divina.
    Per Rahner non è concepibile ontologicamente ed esistenzialmente l’uomo, se non come un continuo trascendersi verso Dio. Quindi Dio, presente nell’uomo, è un’esigenza dell’uomo; ma, contraddittoriamente, è una esigenza non esigita, cioè non meritata.
    Questa dottrina dell’“esistenziale soprannaturale” è caratteristica di Rahner. Insisterò molto sull’ordine naturale e l’ordine soprannaturale. Al giorno d’oggi, anche fra i teologi, scompare la distinzione tra l’ordine naturale e quello soprannaturale. Ora, non solo tale distinzione è dogmaticamente definita, perchè il Vaticano I a tale riguardo è estremamente chiaro nella distinzione dei due ordini, mentre Papa Pio XII fa vedere il pericolo di non tenere più distinta la natura e l’ordine soprannaturale.
    Se si confondono i due ordini, si fa torto ad entrambi. Generalmente si vuole esaltare l’uno contro l’altro e si distruggono tutti e due. I naturalisti riducono tutto il soprannaturale al naturale. Questo è l’errore dei razionalisti: il soprannaturale è ridotto razionalisticamente al naturale. I miracoli non esistono, sono delle cose occulte della natura, tutto va ricondotto alla natura.
    Il soprannaturalismo dice tutto il contrario: tutto ciò che succede è già iscritto nel mistero della Croce. Cosa estremamente pericolosa, perchè, in questa prospettiva, il Cristo non è più un dono del Padre, ma un qualche cosa di dovuto alla stessa natura.”

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